Il WWF Italia dal 2017 organizza e coordina “Urban Nature”: una rete di eventi di vario tipo, distribuiti su tutto il territorio nazionale, che hanno il fine di valorizzare gli spazi verdi urbani e sensibilizzare la popolazione sugli importanti ruoli che la natura svolge in ambiente cittadino.

Merlo.

Dopo aver partecipato a tale iniziativa nei precedenti anni con una serie di attività volte alla divulgazione della biodiversità che ci circonda – dalla produzione di uno spot documentaristico ad uno stand informativo in Villa Floridiana a Napoli – lo scorso ottobre abbiamo avuto la fortuna di riuscire ad organizzare un BioBlitz all’interno del Cratere di Agnano (NA). 

Un BioBlitz consiste nella ricerca e nell’identificazione del maggior numero possibile di specie di una determinata area in un breve lasso di tempo. Questo vede, dunque, la partecipazione di famiglie, studenti e altri cittadini che, con l’ausilio di ricercatori, lavorano per costruire un inventario della biodiversità di un luogo, contribuendo a far avvicinare le persone alla natura che ci circonda e compiendo osservazioni utili per la scienza e la conservazione.

Foto di Martin Devrient.

La realizzazione di tale evento di citizen science è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il WWF Napoli, al supporto del Consorzio di Bonifica della Conca di Agnano e dei Bacini Flegrei e al patrocinio delle Terme di Agnano.

Il BioBlitz si è svolto dalle ore 10:00 alle ore 12:30 e ha visto in azione due gruppi d’indagine coordinati e guidati da ricercatori professionisti. Questo ha avuto un limite massimo di partecipanti pari a 40 persone, secondo le vigenti disposizioni di sicurezza anti-Covid19.

Il team K' Nature.

Il team comprendeva cinque esperti di 5 Taxa differenti: i nostri tre zoologi Valerio Giovanni Russo, Andrea Senese e Luca Francesco Russo (specializzati rispettivamente in Erpetologia, Ornitologia e Teriologia), coadiuvati dall’entomologo Ivano Adamo e dalla botanica Giusy De Luca. 

Foto di Martin Devrient.

L’eterogeneità ambientale presente all’interno del cratere ha consentito di poter, seppur brevemente, indagare diversi ecosistemi: dal prato spontaneo all’ambiente di macchia e gariga, dal bosco planiziale alle aree umide con canali e canneto. Il pochissimo tempo a disposizione ha consentito di effettuare un rapido e preliminare database su quella che è la flora e fauna presente sul territorio. 

Foto di Martin Devrient.

Nel corso della mattinata, sono stati raccolti dati tramite diverse tecniche: osservazione diretta (visual surveys), censimento acustico spontaneo, cattura mediante retino entomologico, fototrappolaggio e ricerca di tracce e segni. Queste hanno interessato il censimento di diversi gruppi tassonomici: Piante vascolari, Invertebrati, Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi. 

Foto di Martin Devrient.

Per ciò che concerne la fauna a Invertebrati, in particolar modo gli Artropodi, la cattura con retino è stata seguita in alcuni casi a raccolta di esemplari vivi in appositi contenitori. L’identificazione certa dei campioni è stata effettuata con l’ausilio di chiavi dicotomiche.

Femmina di Sympetrum fonscolombii.

Durante l’esplorazione del Cratere di Agnano, sono stati rinvenuti segni e tracce che hanno confermato la presenza di alcune specie all’interno di quest’area dei Campi Flegrei: piume e penne di Uccelli e cumuli di terra legati all’attività di Talpa. Da questi ultimi segni non è stato possibile risalire alla specie precisa, data la presenza in provincia di Napoli in sintopia di Talpa romana (Talpa romana) e Talpa cieca (Talpa caeca).

I bordi del cratere sono caratterizzati da una vegetazione a boscaglia, composta da piante arboree tipiche del bacino del Mediterraneo, tra cui Leccio (Quercus ilex), Roverella (Quercus pubescens), Orniello (Fraxinus ornus), Alloro (Laurus nobilis), Alaterno (Rhamnus alaternus), Lentisco (Pistacia lentiscus) e Oleandro (Nerium oleander). 

Foto di Martin Devrient.

Come spesso accade in prossimità di centri urbani, tra le piante arboree, sono presenti specie aliene invasive, quali Ailanto (Ailanthus altissima) e Robinia (Robinia pseudoacacia). Tali specie, provenienti rispettivamente dall’Asia e dall’America settentrionale, creano complesse dinamiche di competizione ecologica con le specie autoctone.

Gran parte dell’area indagata è dominata dall’ambiente prativo, formato da una grandissima diversità di specie botaniche, tra cui Graminacee – piante erbacee caratterizzate da infiorescenze verdastre – ed Asteracee – piante con foglie semplici riunite in rosette basali ed infiorescenze a capolino di vario colore. Questo costituisce inoltre l’habitat di centinaia di specie di Invertebrati, spesso invisibili ad occhi inesperti.

Rhacocleis neglecta.

Per quanto riguarda i Molluschi Gasteropodi, sono stati riscontrati numeri abbondanti di Massylaea vermiculata, Cantareus apertus e Cochlicella barbara.

Per ciò che concerne gli Aracnidi, invece, è stata contattata esclusivamente una femmina di Falsa tarantola (Hogna radiata), ancora intenta a trasportare i piccoli sull’opistosoma. Si tratta di una specie molto comune per i paesi dell’Europa mediterranea, che riesce a colonizzare una vasta gamma di ambienti, dai prati sul livello del mare ai boschi montani.

Foto di Martin Devrient.

Tra gli Insetti ancora in piena attività riproduttiva si sono osservate dense e appariscenti sciamature di maschi di Formiche mietitrici (Messor cfr. capitatus).

La breve perlustrazione delle aree arbustive e prative nei dintorni dello stagno e dei canali ha rilevato la presenza di Mantide religiosa (Mantis religiosa), Ortotteri quali Conocephalus conocephalus, Ruspolia nitidula e Acrida ungarica, l’Eterottero miride Stenodema calcarata e il Coleottero carabide Pterostichus melas.

Calliptamus barbarus.

L’evento ha regalato, per ciò che concerne l’entomofauna, ritrovamenti di notevole interesse che riconfermano la presenza in Campania, e in particolare proprio per l’area dei Campi Flegrei, di due minuscoli Ortotteri: il Trigonidium cicindeloides e il Tetrix ceperoi, specie igrofile dalla distribuzione ampiamente sottostimata.

Rana verde.

Per quanto riguarda l’erpetofauna, durante la mattinata sono stati osservati solo molteplici individui di Rana verde (Pelophylax sp.) e Lucertola campestre (Podarcis siculus). Si tratta di due specie piuttosto comuni in ambienti sinantropici, che riescono a colonizzare con successo grazie al loro ampio spettro ecologico.

Lucertola campestre.

Il Cratere di Agnano è caratterizzato dalla presenza di un complesso sistema di aree umide: prati allagati, specchi d’acqua originatisi da fonti sorgentizie talora termali e una fitta rete di canali artificiali.

Lungo tali corpi d’acqua si può osservare la tipica vegetazione ripariale, sia in forma arbustiva e arborea con Salici bianchi (Salix alba) e Pioppi comuni (Populus nigra), che con piante che costituiscono l’ambiente di canneto quali la Tifa (Typha latifolia) e la Cannuccia di palude (Phragmites australis).

Foto di Martin Devrient.

Grazie alla presenza di canali e prati allagati, l’area riesce ad ospitare numerose specie legate alle zone umide, tra migratori, svernanti e nidificanti. Tra l’avifauna osservata, infatti, si annoverano Alzavola (Anas crecca), Germano reale (Anas platyrhynchos), Garzetta (Egretta garzetta), Airone guardabuoi (Bubulcus ibis) e Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus).

Aironi guardabuoi.

Alzavola.

Nel corso della mattinata sono state avvistate ben 4 specie di rapaci diurni, tre delle quali comuni in ambienti campestri ed osservabili anche in città: Poiana (Buteo buteo), Sparviere (Accipiter nisus) e Gheppio (Falco tinnunculus). Inoltre, è stato contattato un individuo di Falco di palude (Circus aeruginosus), probabilmente attratto dalla presenza del canneto e di prede ad esso legate.

Per quest’ultima specie non è possibile stabilire se si trattasse di un individuo in migrazione o di uno che sfrutta l’area per un periodo più lungo (estivazione o svernamento).

Falco di palude.

Grazie alle diverse componenti ambientali che caratterizzano il cratere, l’indagine ha evidenziato la presenza di molteplici specie legate ad ambienti prativi, tra cui Ballerina bianca (Motacilla alba) e Ballerina gialla (Motacilla cinerea), altri tipici di habitat con maggiore prevalenza di alberi, come Colombaccio (Columba palumbus), Picchio verde (Picus viridis), Picchio rosso maggiore (Dendocopos major) e Ghiandaia (Garrulus glandarius).

Pettirosso.

Passera mattugia.

Nel corso della mattinata abbiamo inoltre assistito al massivo passaggio migratorio di Rondini (Hirundo rustica) e Balestrucci (Delichon urbicum), con più di 200 individui per specie, intenti ad alimentarsi in volo nei pressi del periplo del cratere.

Infine, con il fine di includere, almeno parzialmente, nell’indagine dati riguardanti la teriofauna, è stato ritenuto opportuno ricorrere alla tecnica del fototrappolaggio, utile per confermare la presenza di specie di Mammiferi elusive e dalle abitudini principalmente notturne.

Grazie alle immagini riprese dalla fototrappola – posizionata qualche giorno prima della visita in un luogo ritenuto idoneo – i partecipanti hanno potuto osservare una Volpe rossa (Vulpes vulpes)!

Le osservazioni della giornata sono state in seguito caricate su iNaturalist, piattaforma di citizen science utilizzata da ricercatori, biologi e semplici appassionati basata sulla mappatura e la condivisione di osservazioni sulla biodiversità a livello globale.

Alzavole.

L’iniziativa ha raccolto un grande entusiasmo da parte dei partecipanti e la RAI con il suo telegiornale regionale ha deciso di dedicare un intero servizio.

Ancora una volta le aree verdi presenti all’interno del Comune di Napoli sono riuscite a regalare emozioni uniche ai partecipanti, confermando il loro grande valore non solo per quanto riguarda la conservazione delle specie animali e vegetali, ma anche per ciò che riguarda l’educazione e l’avvicinamento dei più piccoli verso tematiche quali il rispetto per le altre forme di vita e la sostenibilità ambientale, la tutela delle specie autoctone e il potenziale che la biodiversità ha nel campo dell’ecoturismo.

Mantide religiosa.

CHECKLIST

PIANTE

  1. Ailanto (Ailanthus altissima)
  2. Canna comune (Arundo donax)
  3. Cicoria comune (Cichorium intybus)
  4. Vitalba (Clemantis vitalba)
  5. Convolvolo (Convolvulus arvensis)
  6. Carota (Daucus carota)
  7. Cachi (Diospyros kaki)
  8. Eucalipto (Eucalyptus globulus)
  9. Euforbia calenzuola (Euphorbia helioscopia)
  10. Orniello (Fraxinus ornus)
  11. Ipomea violacea (Ipomea violacea)
  12. Giunco comune (Juncus effusus)
  13. Alloro (Laurus nobilis)
  14. Oleandro (Nerium oleander)
  15. Cannuccia di palude (Phragmites australis)
  16. Aspraggine comune (Picris hieracioides)
  17. Piantaggine lanciuola (Plantago lanceolata)
  18. Pioppo nero (Populus nigra)
  19. Leccio (Quercus ilex)
  20. Roverella (Quercus pubescens)
  21. Lentisco (Pistacia lentiscus)
  22. Alaterno (Rhamnus alaternus)
  23. Robinia (Robinia pseudoacacia)
  24. Rovo (Rubus ulmifolius)
  25. Salice bianco (Salix alba)
  26. Trifoglio bianco (Trifolium repens)
  27. Tifa (Typha latifolia)
  28. Verbasco (Verbascum thapsus)

MOLLUSCHI

  1. Massylaea vermiculata
  2. Cantareus apertus
  3. Cochlicella barbara

ARACNIDI

  1. Falsa tarantola (Hogna radiata)

INSETTI

  1. Sympetrum fonscolombii
  2. Conocephalus conocephalus
  3. Ruspolia nitidula
  4. Rhacocleis neglecta
  5. Trigonidium cicindeloides
  6. Tetrix ceperoi
  7. Pezotettix giornae
  8. Calliptamus barbarus
  9. Acrida ungarica
  10. Oedipoda caerulescens
  11. Omocestus rufipes
  12. Mantis religiosa
  13. Philaenus spumarius
  14. Cicadella viridis
  15. Stenodema calcarata
  16. Pyrrhocoris apterus
  17. Myrmus miriformis
  18. Stictopleurus punctatonervosus
  19. Carpocoris mediterraneus
  20. Dolycoris baccarum
  21. Eysarcoris ventralis
  22. Nezara viridula
  23. Graphosoma italicum
  24. Calathus cinctus 
  25. Pterostichus melas
  26. Poecilus cupreus
  27. Ocypus olens
  28. Coccinella septempunctata
  29. Propylea quatuordecimpunctata
  30. Pimelia rugulosa
  31. Blaps gibba
  32. Vesperus luridus
  33. Chrysolina bankii
  34. Chrysolina haemoptera
  35. Psylliodes sp.
  36. Aedes albopictus
  37. Pieris rapae
  38. Pontia edusa
  39. Colias croceus
  40. Polistes associus
  41. Vespa orientalis
  42. Xylocopa violacea

ANFIBI

  1. Rana verde (Pelophylax sp.)

RETTILI

  1. Lucertola campestre (Podarcis siculus)

UCCELLI

  1. Germano reale (Anas platyrhynchos)
  2. Alzavola (Anas crecca)
  3. Airone guardabuoi (Bubulcus ibis)
  4. Garzetta (Egretta garzetta)
  5. Falco di palude (Circus aeruginosus)
  6. Poiana (Buteo buteo)
  7. Sparviere (Accipiter nisus)
  8. Gheppio (Falco tinnunculus)
  9. Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus)
  10. Gabbiano reale (Larus michahellis)
  11. Piccione domestico (Columba livia var. domestica)
  12. Colombaccio (Columa palumbus)
  13. Picchio verde (Picus viridis)
  14. Picchio rosso maggiore (Dendocopos major)
  15. Rondine (Hirundo rustica)
  16. Balestruccio (Delichon urbicum)
  17. Ballerina bianca (Motacilla alba)
  18. Ballerina gialla (Motacilla cinerea)
  19. Pettirosso (Erithacus rubecula)
  20. Merlo (Turdus merula)
  21. Capinera (Sylvia atricapilla)
  22. Usignolo di fiume (Cettia cetti)
  23. Cinciallegra (Parus major)
  24. Cinciarella (Cyanistes caeruleus)
  25. Codibugnolo (Aegithalos caudatus)
  26. Gazza (Pica pica)
  27. Ghiandaia (Garrulus glandarius)
  28. Taccola (Corvus monedula)
  29. Cornacchia grigia (Corvus cornix)
  30. Passera mattugia (Passer montanus)

MAMMIFERI

  1. Talpa (Talpa sp.)
  2. Volpe rossa (Vulpes vulpes)
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