Tra gli ambienti più produttivi e biodiversi al mondoquanto vulnerabili – ci sono sicuramente le aree umide: queste da un lato forniscono acqua, nutrienti e rifugio per innumerevoli specie di piante ed animali, dall’altro risultano essere costantemente minacciate e deturpate dalle modifiche ambientali legate all’attività antropica.

Pavoncelle. Foto di Valerio Russo.

Ciononostante, le aree umide risultano essere fondamentali non solo per piante ed animali selvatici, ma anche per la sopravvivenza umana, riuscendo a dispensare molteplici “servizi ecosistemici”. Ad esempio queste risultano essere fonte di approvvigionamento di acqua dolce, risorse alimentari e materiali da costruzione, oltre che essere elementi naturali di controllo dalle inondazioni, di mitigazione del cambiamento climatico e dell’inquinamento. Non va sottovalutato, inoltre, il loro valore intrinseco a livello estetico ed educativo, che fa sì che esse diventino non solo fonte naturale di benessere ma anche importantissimo volano economico per attività ricreative e turistiche.

A tutela di tutti gli ecosistemi inclusi del macrogruppo delle aree umide, la Convenzione di Ramsar: il primo ed unico trattato intergovernativo riguardante l’utilizzo sostenibile e la conservazione degli ambienti e della loro biodiversità a livello globale. Sottoscritta attualmente da più di centocinquanta Paesi, che si impegnano a lavorare per un uso saggio di tutte le zone umide e delle risorse idriche del loro territorio, attraverso piani, politiche e legislazioni nazionali, azioni di gestione e istruzione pubblica.

Fenicottero rosa. Foto di Andrea Senese.

Al mondo sono circa 2000 i siti d’interesse tra ambienti dulciacquicoli, costieri, di transizione ed artificiali, come saline e invasi. Nasce così la volontà di istituire il World Wetlands Day – la Giornata Mondiale delle Aree umide – finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’importanza delle aree umide per l’umanità e per il pianeta. Per celebrare questo importante giornata, ogni 2 febbraio vengono organizzati molteplici eventi in tutto il mondo, tra attività divulgative, esposizioni, progetti educativi, escursioni ed uscite di birdwatching.

Tra questi, molti sono coordinati da MedWet (Mediterranean Wetlands Initiative), iniziativa che collega 27 paesi mediterranei e peri-mediterranei facenti parte della Convenzione di Ramsar, e alcuni di questi sono finanziati dall’Agenzia Francesce per la Biodiversità (OFB).

Rana verde. Foto di Valerio Russo.

Quest’anno K’ Nature è tra le realtà supportate nell’organizzazione di un evento divulgativo che avrà luogo il 2 febbraio nelle magnifiche sale del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche di Napoli.

L’incontro “Aree umide della Campania: biodiversità a rischio” sarà appunto focalizzato sull’importanza delle zone umide presenti sul territorio regionale, da quelle più celebri localizzate lungo il Litorale Domitio e le aree protette presenti lungo le valli fluviali, a quelle minori talvolta poco indagate e situate a ridosso di aree urbane.

L’iniziativa prevedrà un breve seminario, tenuto nell’Aula Schettino del Museo di Fisica dal nostro zoologo Valerio G. Russo, che approfondirà tematiche che spazieranno dall’importanza rivestita dalle aree umide al potenziale delle stesse per lo sviluppo di un turismo sostenibile sul territorio. Successivamente l’evento si sposterà nelle sale del Museo Zoologico, con una visita guidata incentrata sulle specie di interesse comunitario legate a tali ambienti.

Scheletro di Fenicottero. Museo Zoologico di Napoli.

Vi aspettiamo dunque giovedì 2 febbraio al Museo di Fisica, in Via Mezzocannone 8 (Napoli) alle ore 14:00.

La partecipazione all’evento è gratuita ma è necessaria la prenotazione inviando una mail a: knature.wildlife@gmail.com

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